Il design interno è quanto di meglio l’industria è riuscita a concepire. Abbiamo già menzionato Silverstone, perché ? Per il semplice fatto che l’InWin D-Frame ha ripreso lo stesso progetto del TJ11 e l’ha riproposto Open Frame, sebbene ci siano grandi differenze per tutto ciò che concerne la ventilazione interna, la gestione dei dischi e la loro modularità. In tal senso, il D-Frame è un deciso passo indietro rispetto alle potenzialità dell’InWin H-Frame, con bay HD Hot Swap, però non si può avere tutto dalla vita, perché il telaio è già formidabile di per sé. Come elementi innovativi ovviamente troviamo la struttura Open Frame, l’installazione facilissima delle periferiche e indubbiamente le spettacolari paratie finestrate. Come case da esposizione, difficilmente possiamo pensare a progetti più esemplari.
Piatto scheda madre, CPU e cablaggio
Il piatto della scheda madre è interamente in acciaio, fatto a mano e lavorato mediante tecniche tradizionali di finitura con sabbia. E’ stato realizzato con un bagno a 750° di alluminio, per fondere le diverse componenti in un unico elemento; questo permette l’ottenimento di una struttura eccezionalmente rigida, che se abbinata all’eccellente procedura di assemblaggio porta ad un telaio virtualmente indistruttibile. Nella parte posteriore è persino stato inciso al laser il nome del modello e la sua dicitura “Limited Edition” (57/500 per la precisione). La CPU è posta verticalmente, quindi si consiglia l’utilizzo di dissipatori a torre, non Top Down. Il cablaggio, finalmente, non è un punto a sfavore del modello, ed invece è un punto di forza; sono presenti numerosissime grandi aperture, con predisposizioni passacavo posteriori, implementate in una maniera sopraffina. La robustezza è quindi impressionante, la qualità e lo spessore sorprendenti. Vedere per credere:
Il foro di alimentazione CPU è grande abbastanza per connettori EPS12V ed il foro posteriore della CPU per backplate alternativi è di dimensioni discrete, cosa necessaria per la rigidità strutturale ed il mantenimento di un telaio bilanciato sotto il punto di vista di resistenza strutturale.
Non è possibile montare ventole in alto, né radiatori. Sarebbe stato carino se ci fosse stata questa possibilità ma a voi la scelta:
- è meglio avere un cabinet ultra resistente, che possiamo tranquillamente spostare con l’ausilio delle manopole-tubazioni superiori
- oppure avere implementato un sistema di compatibilità per radiatori superiori, che però possa portare alla rimozione delle manopole e quindi ad una compromissione parziale della rigidità del telaio ?
In tutta franchezza si sarebbe potuto fare una integrazione delle due, creando una rigida struttura ad “U”, volendo Unibody con un bagno di alluminio, e predisporre in alto un radiatore da 280 o 360mm. Ci sarebbe il problema dell’altezza del connettore della scheda grafica ma è relativo, così com’è non ci sono ovviamente problemi di sorta, a meno che non sia in corrispondenza del quarto o quinto slot di espansione
Gestione slot 5.25’’ e dischi rigidi da 3.5’’ e 2.5’’
La gestione dei dischi rigidi è davvero ottima perché è presente un cage predisposto, e removibile. Non ci sono sistemi Hot-Swap purtroppo, ed infatti questa è una mancanza. Sarebbe stato carino integrare un sistema fisso inferiore, a rimozione. Certamente i costi sarebbero stati maggiori, ma la perfezione forse è una mera utopia. Inutile dire che è presente una placca anteriore con finitura al laser, con rivetti ai quattro angoli.
Integrazione di sistemi a liquido
Il cabinet è stato progettato per un utilizzo ad aria, quindi non presenta una grande predisposizione per sistemi a liquido. Nella seguente tabella analizzeremo nel dettaglio cosa è possibile montare, e dove.
Tipologia di ventole utilizzate
La dotazione potenziale del case è nulla, nel senso che non ne viene fornita nessuna, però è possibile montarne quattro da 120mm:
Come vedrete nel capitolo del test di carico termico, abbiamo fatto anche una prova con tre ventole Noctua NF-F12; così facendo abbiamo constatato che sebbene sia presente un design open air, la particolare struttura necessita comunque di una aerazione diretta verso le componenti.